\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 Il conflitto con lÆAustria per la supremazia sulla Germania entr≥ in una fase nuova dal momento in cui la gestione degli
affari interni ed esteri della Prussia fu affidata, il 24 settembre 1862, a O. von Bismarck. Persuaso che lÆunitα della Germania fosse affidata non alla forza del liberalismo ma a quella della Prussia, Bismarck oper≥ con abilitα, nel quadro delle forze i
n campo internazionale, per arginare e poi ridurre la presenza dellÆAustria. La questione dello Schleswig-Holstein, che port≥ alla sconfitta della Danimarca ad opera di Prussia e Austria, offr∞ la prima occasione di scontro diretto con lÆAustria, insieme
a un progetto di riforma della Confederazione germanica che fu respinto da Vienna. Alla fine di giugno del 1866 la Prussia attacc≥ lÆAustria, che fu rapidamente sconfitta; la vittoria consent∞ alla Prussia di estendere i suoi territori, di sciogliere la
Confederazione germanica e di porsi alla testa di una Confederazione della Germania del Nord, con esclusione degli stati meridionali e dellÆAustria. Fu questa la prima tappa dellÆunificazione dallÆalto realizzata da Bismarck. La seconda fu raggiunta a s
eguito della guerra franco-prussiana del 1870-71 scoppiata per la successione al trono di Spagna. Il 18 gennaio 1871, forte del consenso anche degli stati meridionali alla Prussia, re Guglielmo I di Prussia fu proclamato imperatore di Germania. Di l∞ a p
oco la Costituzione della Confederazione della Germania del Nord diventava Costituzione dellÆImpero germanico.\par
Era nato cos∞ il Secondo Reich, per iniziativa tutta dallÆalto della Prussia con la definitiva soluzione a suo favore del dualismo con lÆA
ustria. LÆimpero che usciva dallÆunificazione era improntato al modello prussiano. Non solo la Prussia acquistava unÆegemonia territoriale e demografica assoluta rispetto agli altri stati tedeschi, il maggiore dei quali era il regno di Baviera: formalmen
te costruito come stato federale, composto di 25 stati e lÆAlsazia-Lorena come territorio del Reich, lÆimpero assicurava alla Prussia un incontrastato primato. Nel Bundesrat (la rappresentanza degli stati) la Prussia disponeva di 17 seggi su 58. Il coman
do delle forze armate spettava al Kaiser che era al tempo stesso re di Prussia; il cancelliere del Reich si identificava, per unione personale, con il cancelliere prussiano. La supremazia della Prussia era confermata dal sistema politico dellÆimpero, che
prevedeva lÆesistenza di un parlamento (Reichstag) eletto a suffragio universale (ma con esclusione delle donne), avente poteri limitati. LÆimpero era una monarchia costituzionale: il governo non rispondeva al Reichstag ma al Kaiser, lÆunico a potere no
minare e revocare il cancelliere. Il fatto inoltre che in Prussia vigesse il suffragio censitario influiva negativamente su ogni possibile processo di democratizzazione. Il potere legislativo e quello esecutivo erano saldamente in mano alla Prussia; lÆus
o che prima Bismarck e pi∙ tardi Guglielmo II fecero di questi poteri e gli equilibri che di fatto si stabilirono fecero s∞ che sino al 1918 il predominio della Prussia non fosse mai messo in discussione nΘ in pericolo. La gestione della cancelleria da p
arte di Bismarck (1871-90) si fond≥ essenzialmente sul sostegno della casta militare; la sua tendenza a rendersi autonomo nei confronti dello stesso Kaiser ha indotto a caratterizzarla come dittatura bonapartista.\par
La gestione bismarckiana mir≥ a con
solidare il predominio di Junker e casta militare, con attenzione agli interessi della grande borghesia in ascesa, e a garantire al Reich una politica di sicurezza con lÆappoggio della Russia e dellÆAustria-Ungheria parallelamente allÆisolamento della Fr
ancia. Bismarck ingaggi≥ una dura lotta contro le forze interne che si opponevano al centralismo prussiano (il Zentrumpartei cattolico) o che, come la socialdemocrazia in pieno sviluppo, si ponevano in antagonismo allÆordine politico e sociale esistente.
Sul primo versante il Kulturkampf (1871-76) lo mise in urto non soltanto con il clero cattolico ma direttamente con Pio IX e la Chiesa di Roma; Bismarck pose termine ai suoi attacchi solo quando realizz≥ di potere ottenere lÆappoggio dei cattolici in ch
iave conservatrice per fare fronte alla minaccia della socialdemocrazia. Le organizzazioni politiche e sindacali del movimento operaio furono messe al bando con la legge antisocialista del 1878. Ma come nel caso dei cattolici, che dalla persecuzione tras
sero motivo di maggiore coesione, cos∞ nel caso del movimento operaio la legislazione repressiva non valse a frenare una crescita che era legata allo sviluppo industriale del Reich.\par
Maggiore successo ebbe, nel frenare lÆascesa socialdemocratica, lo
sviluppo precoce di una legislazione sociale (a cominciare nel 1881 dallÆassicurazione sugli infortuni) precorritrice del moderno stato sociale. LÆunitα del blocco di potere di Junker e casta militare fu assicurata dalla forte politica protezionista e da
lla decisione con cui Bismarck sostenne, anche di fronte al Reichstag, le leggi sullÆordinamento militare e gli stanziamenti militari. Inizialmente contrario ad avventure coloniali, Bismarck fu anche protagonista del tardivo ingresso dellÆImpero germanic
o nella gara coloniale, sotto la pressione dei circoli pi∙ imperialistici. Usc∞ di scena il 20 marzo 1890, di fronte allÆincipiente crisi del blocco di potere e allÆambizione del nuovo Kaiser Guglielmo II (che era successo al breve regno di Federico III
nel 1888), disturbato dalla presenza di una personalitα ingombrante come il Bismarck, inviso ormai anche agli oltranzisti dello schieramento conservatore.\par
Il nuovo cancelliere G.L. Caprivi sembr≥ inaugurare un ônuovo corsoö, pi∙ attento in particola
re agli interessi della borghesia, rivolti allÆalleggerimento della protezione doganale, che ostacolava fra lÆaltro lo sviluppo di buoni rapporti con la Russia. Avversato dagli ultraconservatori, nel 1892 Caprivi si dimise, ma le sue dimissioni aprirono
una breve parentesi di dualismo alla testa dellÆesecutivo, poichΘ il Kaiser lo conferm≥ alla guida del Reich affiancandogli nel gabinetto prussiano il cancelliere B. Eulenburg, esponente delle forze pi∙ conservatrici. Ne deriv≥ un conflitto di indirizzi,
cui pose fine nel 1894 soltanto il definitivo licenziamento di Caprivi.\par
A partire da questÆepoca la politica del Reich fu fortemente determinata dal blocco conservatore e militarista, ma soprattutto dal regime personale di Guglielmo II, protagonist
a di iniziative spettacolari soprattutto sul terreno della politica estera. Ci≥ rafforz≥ lÆimmagine di una Germania tutta protesa verso la \i Weltpolitik\i0 , cui davano sostanza lÆintensificazione degli sforzi coloniali e soprattutto la gara agli armame
nti navali aperta con la prima legge sulla flotta del 1898 (ispirata dallÆammiraglio A. von Tirpitz); tale politica, allontanandosi dalla linea bismarckiana, era destinata a portare la Germania in rotta di collisione con la Gran Bretagna. Lo stesso Kaise
r guid≥ la Germania nella prima guerra mondiale, alimentando mire annessioniste e volontα di dominazione e assoggettando la societα tedesca a un processo di militarizzazione senza precedenti. Le difficoltα del fronte interno, nella Germania stretta dal b
locco dei rifornimenti e dalla coalizione degli avversari, sarebbero sfociate sul finire del 1918 in una crescente volontα di pace e nella aspirazione ad un sistema parlamentare che sottraesse al Kaiser e ad una ristretta Θquipe dirigente, succube del po